RIABILITAZIONE DEL

 

PAVIMENTO PELVICO

 

 

Definizione

Con il termine riabilitazione del pavimento pelvico facciamo riferimento ad un approccio riabilitativo rivolto a molteplici disfunzioni uro-ginecologiche fra le quali ricordiamo:

  • L’incontinenza urinaria
  • Il prolasso genitale
  • La stipsi
  • L’incontinenza fecale
  • Le sindromi dolorose perineali

Tecniche

La classica fisioterapia propone come metodiche di trattamento:

Ma esistono anche altre metodiche di trattamento:

Conclusioni

Io ritengo che la riabilitazione del pavimento pelvico debba effettuarsi tramite un trattamento integrato di osteopatia, ginnastica ipopressiva addominale e fisioterapia al fine di massimizzare il risultato terapeutico sfruttando le tre diverse filosofie di approccio:

  • Quella osteopatica che mira a riequilibrare le pressioni all’interno del corpo
  • Quella ipopressiva che mira alla tonificazione sinergica della fascia addominale e del pavimento pelvico
  • Quella fisioterapica che mira alla presa di coscienza e al rinforzo della muscolatura perineale

Secondo la fisioterapia infatti, l’IU e i prolassi, sono dovuti ad un abbassamento dell’elevatore dell’ano divenuto ipotonico, mentre per l’Osteopatia questo abbassamento non è dovuto ad ipotonia muscolare ma ad uno stiramento eccentrico delle fibre dell’elevatore dell’ano dovuto ad un aumento pressorio costante e non transitorio all’interno della cavità addominale.

 

Di conseguenza con il solo approccio tradizionale Fisioterapico, che mira al semplice rinforzo, si rischierebbe di andare a stressare ancora più un muscolo già stanco ed irrigidito, ottenendo nella migliore delle ipotesi, solamente dei risultati temporanei.

 

Con questo non sto dicendo che la fisioterapia non vada inserita nel protocollo riabilitativo, ma che non vada utilizzata come prima ed unica modalità di trattamento.

 

La fisioterapia dovrà essere introdotta, solamente dopo aver rinormalizzato le pressioni intracorporee, ossia dopo aver eliminato la potenziale causa della sintomatologia, con lo scopo di reinformare correttamente la muscolatura pelvica.

 

Nel momento in cui disattivando la serie muscolare, normalizzeremo anche il tono del diaframma toracico, potremo incominciare ad affiancare al trattamento osteopatico anche la ginnastica ipopressiva addominale (ideata dal prof. Marcel Caufriez) che aiuterà anch’essa a normalizzare le tensioni delle strutture muscolo-aponeurotiche ed in più tonificherà il pavimento pelvico e la fascia addominale.

 

Il trattamento riabilitativo non sarà standard, ma sarà personalizzato a seguito dell’anamnesi, dell’esame obiettivo e dei rispettivi test.

 

Chiaramente le metodiche sopra esposte (osteopatica, ginnastica ipopressiva addominale, fisioterapica) non sono esclusive una dell’altra e quindi ciascuna terapia, preventiva o riabilitativa che sia, comprenderà un mix di esercizi e manovre ritenuto ottimale per la paziente.

 

In conseguenza di quanto detto sopra non si può generalizzare, in maniera assoluta, sulla durata di un trattamento.

 

In linea di massima possiamo dire che una cadenza bisettimanale, con almeno due giorni di riposo tra le sedute, per almeno quattro o sei settimane, potrebbe essere una cadenza ottimale.

 

Le sedute saranno inizialmente individuali e potrebbero divenire di gruppo in funzione del tipo di trattamento effettuato o in caso di sedute di mantenimento post trattamento.